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Re di Roma, schiumarola
C'è da fare un avviso ai lettori: tutto questo è stato scritto con l'ausilio di due suoni che sono al contempo simili e molto diversi. Il primo lo trovate su Youtube cercando "rumore fon"; il secondo arriva dagli applausi che precedono una vecchia versione live di un canzone di cui non si può dire niente. Per il resto si tratta di un elenco.
Quanto hai male da 1 a 10?
«Non morire» di Anne Boyer
Non morire è il memoir di Anne Boyer vincitrice del Pulitzer Prizes 2020 per la non fiction. Un testo feroce, urgente, necessario in cui l'autrice racconta la sua personale lotta contro la malattia. Tutto accade mentre l'autrice scrive, la vita è rimasta sospesa, non rinasce, si reinventa.
Il D-Day della scuola. «L'appello» di D'Avenia
L'appello è un grido d'aiuto e di rabbia verso un'indifferenza per la questione scuola che la pandemia ha "solo" peggiorato. Comunque la si pensi sul D'Avenia scrittore, il messaggio del romanzo è urgente e ineludibile. La scuola va a rimessa al centro con delle proposte concrete. Quelle di D'Avenia e dei personaggi del suo romanzo sono venti. Una su tutte: «l'alunno non è mai un problema, casomai ha un problema, e lo risolve insieme agli altri compagni o al Maestro».
Pellicole
Le oscillazioni dei corpi solidi. «Pieces of aWoman» di Kornél Mundruczó
Pieces of a Woman è l'ultimo lavoro del regista ungherese Kornél Mundruczó, con Vanessa Kirby in stato di grazia. Pieces of a Woman spezza e ricompone una madre e una donna, in una meticolosa e spiazzante danza con il proprio dolore. La nostra recensione!
Bustine di zucchero
Parallelepipedo
Questa è un'immagine dai contorni pregiudicati, in una serie di giornate in cui c'è il più grosso dei problemi: pensare. Una pasticca di antibiotico per chi fa colazione in ritardo o è rimasto bloccato nell'androne del frigorifero, perché c'è chi sa andare fuori di testa restano molto dentro. Basta anche accavallare le gambe anche se è troppo piccolo.
I motivi antichi di un monologo succinto per una ragazza triste
Le Bustine di zucchero non si intendono di virus, ma sanno che il sapore agrodolce della malinconia è l'unica pozione contro il dolore di quello che manca. Allora, tra i supermercati e i traguardi, ci si mescola alla libertà altrui, allontanandosi da se stessi, per respirare di nuovo una volta tornati indietro.
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