- Possibilia
I 5+5 libri per l'estate da (ri)scoprire

1.
«Se uno racconta, qualcosa finisce sempre col cambiare» - Franco Stelzer ha scritto la storia di un doganiere che si nutre delle maschere altrui, in un gioco di disillusioni e stasi che dimostra la sua rarissima capacità narrativa: far amare la ferita e non la cura.
2.
«Questa è una caratteristica fondamentale del maschio in età puberale: bisogna sempre mostrare di sapere già quello che non si sa ancora» - Francesco Piccolo ha scritto un romanzo memorabile, dalla carica dirompente e sovversiva, in grado di denudare autore e lettore, trovando un ritratto del maschio necessario, spietato e autentico.
3.
«La vita più vera, naturalmente, è sempre la vita vissuta» - Richard Ford, dopo anni di romanzi tra i più celebri della letteratura americana contemporanea, sceglie la strada del memoriale. Tra loro è quello dei genitori di Ford: un racconto in equilibro tra il ricordo e la condanna, che trasuda dall'esigenza del confronto con l'incompiutezza.
4.
«D’ora in avanti non dovrò usare più parole di quelle che mi interessano, e che potrei rimanere in silenzio per sempre, fino alla fine del mondo» - Auður AvaÓlafsdóttir ha scritto un romanzo in ritardo che ruota tra la corporeità dell'anima e l'assenza del corpo. Hotel Silence è un manuale dell'anima per ingegneri.
5.
«Per quel che riguarda il racconto di una vita, credo, che l’immaginazione entri in gioco ogni qual volta descrivere qualcosa, anche se quel qualcosa è realmente accaduto» - Fuani Marino ha scritto dell'unica vera questione filosofica per Camus: il suicidio. Che in questo romanzo si trasforma in rinascita. Svegliami a mezzanotte è la storia di un soliloquio intimo, che implode nei contorni del miglior concetto hemingwayiano: quando si scrive si è sempre soli.
1. Le onde di Virginia Woolf
«La verità è che ho bisogno degli altri» - Virginia Woolf ha scritto il più grande romanzo di sempre sul tempo. Le onde è un romanzo fatto di ritmo e non di trama, che rinconduce a quello che realmente siamo: esistenza che cambia.
2.
«Questo libro attrarrà anche lettori che non avrebbero apprezzato Di cosa parliamo quando parliamo d'amore» - Raymond Carver, con Cattedrale, ha scritto la sua migliore raccolta di short stories e ridefinito l'arte del racconto. Con questa raccolta l'autore americano riconsidera il quotidiano, delimita l'immaginazione e restituisce tutta l'imprevedibilità del contatto umano.
3.

«L'amore è incompatibile con la vita» - Aldous Huxley ha scritto la storia di un naufragio, di crescita, di interconnessione tra scienza e arte. L'isola dimostra la natura solitaria dell'amore e della nostra società contemporanea, come solo Huxley, anni prima di oggi.
4.
«E tutto era silenzio: i fantasmi s’erano ritirati dietro il velo dell’alba e anche l’acqua mormorava più lieve come per lasciar meglio risonare il passo di Efix giù per il sentiero; solo le foglie delle canne si movevano sopra il ciglione, dritte rigide come spade che s’arrotavano sul metallo del cielo. Efix, addio, Efix, addio» - Grazia Deledda ha scritto il romanzo della sua vita con Canne al vento: dalla centralità delle indomite vicende amorose all’imperturbabile presenza/assenza della morte e del suo continuo presagio, dal nodo religioso del senso di colpa alla dominante figurazione dell’elemento paesaggistico, che è anche vivo principio biografico. Canne al vento è forse la più brillante e sottile fusione di tutti questi topoi letterari, che nel romanzo trovano una voce propria.
5.
«Il sacrificio è sola, vera, perversione umana» - Elsa Morante ha scritto i suoi passaggi più intimi, più voraci, più tenaci a soli vent'anni. Nei Racconti Dimenticati l'irriducibilità della voce della Morante esplode sotto forma di aneddoti infantili.